Indizi gravi, precisi e concordanti: ecco cosa vuol dire

Il giudice, quando ricava la prova di un fatto (nella specie, l’assenza di buona fede), con un ragionamento presuntivo, è tenuto, ai sensi dell’art. 2729 c.c., ad ammettere solo presunzioni “gravi, precise e concordanti”, laddove il requisito della “precisione” è riferito al fatto noto, che deve essere determinato nella realtà storica, quello della “gravità” al grado di probabilità della sussistenza del fatto ignoto desumibile da quello noto, mentre quello della “concordanza”, richiamato solo in caso di pluralità di elementi presuntivi, richiede che il fatto ignoto sia – di regola – desunto da una pluralità di ind ..........

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