Il giudicato si interpreta con l’art. 12 preleggi

Poiché il giudicato è assimilabile agli elementi normativi, la Corte di Cassazione è tenuta a procedere all’interpretazione diretta dello stesso ed all’esame degli atti, e l’esegesi, che “si risolve nella ricerca del significato oggettivo della regola o del comando, di cui il provvedimento e portatore, e non in quella dei contenuti di una statuizione di volontà, va condotta in applicazione dei canoni ermeneutici di cui all’art. 12 preleggi e non dei criteri esegetici dettati, per i negozi, dagli artt. 1362 e seguenti c.c.”, fermo restando che l’interpretazione deve essere compiuta valorizzando il tenore dell’intero provvedimento e, ove nece ..........

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