Art. 96 comma 3 c.p.c.: come si decodifica l’inciso “in ogni caso”?

Nonostante l’incipit “in ogni caso”, considerando la sedes materiae della disposizione (art. 96 c.p.c. e non art. 91 c.p.c.), la condanna può essere emessa in presenza di mala fede, colpa grave o assenza di normale prudenza (colpa lieve) nelle ipotesi di cui all’art. 96, II co. c.p.c., non in tutte le ipotesi di semplice soccombenza. Non si rimane più nell’ambito di una prospettiva meramente risarcitoria, ma ci si pone in una prospettiva sanzionatoria (punitive damage) per scoraggiare l’abuso del diritto di difesa [Tribunale di Padova, sezione seconda, sentenza del 7.10.2013]. Scarica qui la sentenza >> CondividiPost correlati:Responsabilità proc ..........

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