Mediatore e provvigione: non basta la conclusione dell’affare, serve la prova dell’adeguatezza causale
Al fine del sorgere del diritto alla provvigione ex art. 1755, comma 1 c.c., è necessario che la conclusione dell’affare sia effetto causato adeguatamente dal suo intervento, senza che il mettere in relazione delle parti tra di loro ad opera del mediatore sia sufficiente di per sè a conferire all’intervento di questi il carattere di adeguatezza, nè che l’intervento di un secondo mediatore sia sufficiente di per sè a privare ex post l’opera del primo mediatore di tale qualità di adeguatezza.
Cassazione civile, sezione seconda, sentenza del 2.2.2023, n. 3165
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