Capacità di intendere e volere e testamento
Ai fini del giudizio in ordine alla sussistenza o no della capacità di intendere e di volere del de cuius al momento della redazione del testamento, il giudice di merito “non può ignorare il contenuto dell’atto di ultima volontà e gli elementi di valutazione da esso desumibili, in relazione alla serietà, normalità e coerenza dalle disposizioni nonchè ai sentimenti ed ai fini che risultano averle ispirate”.
Cassazione civile, sezione seconda, sentenza del 28.03.2019, n. 8690
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