Resistere in giudizio affermando fatti palesatisi contrari a verità: condanna ex art. 96, comma 1, c.p.c.

Sussistono sufficienti elementi idonei a dimostrare la colpa grave del convenuto nel resistere in giudizio, alla quale consegue la condanna della stessa ai sensi dell’art. 96, I co., c.p.c., qualora, travalicando i limiti della semplice allegazione difensiva, affermi fatti palesatisi contrari a verità (quale, ad esempio, la pervicace negazione di avere utilizzato lo scatto fotografico realizzato dall’attore, anche attraverso la riproduzione, nei propri atti giudiziari di immagini fuorvianti e, comunque, finalizzate a confondere il Tribunale), precisando che tale condotta risulta ancor più meritevole di sanzione processuale, se si considera che l’attore, in scritto stragiu ..........

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