L’interpretazione da preferire è quella il più possibile aderente al senso letterale delle parole (IL ≥ IR)

E’ bene rammentare che l’art. 12 preleggi, nel dettare i criteri legislativi di interpretazione, stabilisce che, nell’applicare la legge, non si può ad essa attribuire altro senso se non quello fatto palese dal “significato proprio delle parole secondo la connessione di esse” e dalla “intenzione del legislatore”. L’interprete, in forza dei suddetti criteri, deve acquistare la conoscenza della determinazione legislativa, tenendo presente come, nell’espletamento della attività ermeneutica, occorra attenersi innanzitutto e principalmente al lato letterale[1]. Il primato dell’interpretazione letterale è, infatti, costantemente ribadit ..........

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