Interpretazione: va bene valorizzare la ratio, ma senza superare l’enunciato formale (IL ≥ IR)

Il fondamentale canone di cui all’art. 12 preleggi, comma 1, impone all’interprete di attribuire alla legge il senso fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la loro connessione, potendo bensì con esso concorrere i criteri della interpretazione teleologica e sistematica, purchè, tuttavia, l’interprete non varchi il limite esegetico consentito dall’enunciato formale (art. 101 Cost., comma 2) e non reputi, addirittura, l’interpretazione – in luogo che mezzo attraverso cui ricomporre un contrasto solo apparente con la Costituzione – strumento sostitutivo della voluntas legis. Cassazione civile, sezioni unite, sentenza del  30. ..........

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