Espressioni offensive o sconvenienti contenute negli scritti difensivi: il giudizio sulla reciproca condotta può investire anche il profilo della moralità

In tema di espressioni offensive o sconvenienti contenute negli scritti difensivi, non può essere disposta, ai sensi dell’art. 89 c.p.c., la cancellazione delle parole che non risultino dettate da un passionale e incomposto intento dispregiativo, essendo ben possibile che nell’esercizio del diritto di difesa il giudizio sulla reciproca condotta possa investire anche il profilo della moralità, senza tuttavia eccedere le esigenze difensive o colpire la scarsa attendibilità delle affermazioni della controparte. Tribunale di Roma, sentenza del 3.1.2019 CondividiPost correlati:Espressioni sconvenienti ed offensive: rilevanza deontologica indipendente dalla veridicità dei fatti e ..........

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