Sinteticità degli atti processuali: per Orlando il principio di sinteticità deve entrare nei codici…e valutato positivamente ai fini della carriera dei magistrati

Come anticipato, oggi sono stati resi noti, presso il Ministero della Giustizia, i lavori della Commissione nominata da Orlando per approfondire e proporre novità in tema di sinteticità degli atti.

ANSA: Sinteticita’ e chiarezza degli atti giudiziari come la chiave di volta per assicurare tempi ragionevoli ai processi. E’ per questo che si pensa di inserirle
nel codice civile e penale come principi generali che devono essere rispettati da tutti gli attori del processo, magistrati e avvocati innanzitutto, e di farne oggetto di insegnamento a partire dall’Universita’. Come pure di utilizzarle come parametri per valutare la professionalita’ delle toghe in tutto l’arco della loro carriera. Sono queste alcune delle indicazioni che arrivano dal gruppo di lavoro, presieduto dal capo Dipartimento del ministero della Giustizia Antonio Mura, e composto da magistrati ordinari, amministrativi, avvocati e professori universitari, che a tre mesi dal suo insediamento ha presentato una serie di proposte normative, regolamentari e organizzative
che il Guardasigilli intende far proprie, ma su cui pesa l’incertezza del quadro politico legata al referendum costituzionale.
  “Se ci saranno le condizioni politiche questo lavoro sara’ il presupposto per un intervento normativo. Se non ci saranno le consegneremo ai posteri”, ha detto non a caso il ministro, spiegando che per quanto riguarda invece gli interventi organizzativi che ricadono nelle sue competenze procedera’ con un decreto ministeriale.
  “Nel nostro sistema c’e’ una particolare prolissita’ degli atti e delle sentenze. Una tendenza a una scrittura enciclopedica con ricadute negative sull’organizzazione del processo”, ha osservato Orlando, segnalando come questo sia un ostacolo anche alla informatizzazione del processo.

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