Atti processuali: sussiste un dovere di chiarezza e sinteticità espositiva

Può affermarsi che è ormai individuabile nel nostro sistema processuale (sin dal giudizio di primo grado, attraverso i requisiti di forma degli atti di parte a pena di nullità ed il sistema delle preclusioni) un preciso dovere per le parti medesime di rispettare il canone della chiarezza e della sinteticità espositiva, così perseguendosi l’obiettivo di attribuire maggiore rilevanza allo scopo del processo, costituito dalla tendente finalizzazione ad una decisione di merito, al duplice fine di assicurare un’effettiva tutela del diritto di difesa di cui all’art. 24 Cost., nell’ambito del rispetto dei principi del giusto processo di cui all’art. 111, comma 2, e in coerenza con l’art. 6 CEDU, nonché di evitare di gravare sia lo Stato sia le parti di oneri processuali superflui [Corte di Appello di Potenza, sentenza del  12.11.2015].

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